mercoledì 16 maggio 2012

Scuola di Corsa va in Trasferta

uno di sedici
La richiesta si ripeteva nelle ultime settimane "andiamo a correre da qualche altra parte", soprattutto da parte di chi abita di fianco al parcheggio di NICO a San Zeno di Cassola. Ho provato a variare qualche proposta. Giovedì scorso ho fatto eseguire un Circuit Training più intensivo con cinque esercizi in rapida sequenza a carico naturale (uno per i piedi,  uno per le cosce, due per il tronco, uno esplosivo per gli arti inferiori), seguiti da un giro grande del piazzale. Il tutto ripetuto quattro volte (+ una sessione iniziale dimostrative). Ieri sera ho ritagliato un Lavoro Intermittente (Yo-Yo per gli amici, vd. post 11/05) utilizzando i segni del parcheggio e relativi cordoli: 54m a regime + 21m per rallentare e recuperare.

Due ottime esperienze! La prima ha lasciato più segni della seconda, perché gli atleti avevano più confidenza con gli esercizi già noti. Messi in forma più intensiva li ha resi più efficaci (= più mal di gambe). La seconda è stata affrontata con molta cautela, senza particolari indicazioni cronometriche, solo attenzione sullo stato di affaticamento, soprattutto dopo l'esperienza negativa di un compagno che si è fatto guidare dal GPS nella sessione mattutina. Il Lavoro Intermittente va affrontato su geometrie precise e ripetibili. Non è pane per i satellitari.

mappa agli estremi del percorso
Le giornate si sono allungate a sufficienza per avere luce fino alle nove di sera: è ora del grande salto! O meglio del grande tuffo, parlando del fiume Brenta e della sua area golenale che in Comune di Nove è ben attrezzata. Ci pass(av)o spesso per correre, ma non mi ferm(av)o a fare esercizi, troppo impegnato sui miei ritmi e a fare distanza. Così ieri sono andato in perlustrazione e ho trovato tutto pronto per accogliere l'attività: strade ben tenute ed erba sfalciata nelle aree degli esercizi. È possibile parcheggiare sia nella zona adiacente al ponte, sia nella zona dell'Osservatorio Astronomico, confinante con l'Isola Ecologica. Ovvero nelle vicinanze dell'Area PicNic che nelle domeniche di bel tempo diventa campo di battaglia per assicurarsi un tavolo e/o un barbecue. Per il resto c'è una raccolta di immagini che parla da sé, comprensiva delle due cartine che si trovano alle estremità del percorso, parte degli attrezzi che utilizzeremo e viste panoramiche che è meglio osservare da fermi per evitare di inciampare.

sotto il ponte di Friola, lato sud, sponda Tezze
Poi c'è l'aero(modello)porto - tirato come il green di un campo di golf - che mi ha fatto immaginare esercitazioni a piedi scalzi, ben più comode delle mie precedenti sulla pista di Vicenza e sull'asfalto del piazzale a San Zeno. Siamo tutti figli del prof. LIEBERMANN (vd. post 13/03)!

... ecco l'album ...

Gli scatti sono stati fatti col cellulare, grandangolo fisso, più che sufficienti per dare l'idea del verde che gira intorno. Mancano solo lo scroscio dell'acqua e lo stormire delle fronde! Con le immagini sono sceso anche verso sud: sull'argine si costeggia il deposito di ghiaia, mentre rimanendo all'interno del letto del fiume, sempre dritti, si arriva al successivo ponte sul Brenta, a Friola. Verso nord, invece si rimane su strada comoda, passando sotto il ponte, fino all'incrocio con il torrente Longhella. A quel punto un bivio: a sinistra verso Marostica, a destra verso Marchesane, ovvero Bassano del Grappa.

bagno a maggio, ponte di Friola, lato sud, sponda Tezze
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Questo è l'Infinito di Giacomo LEOPARDI, un vertice assoluto a soli 21 anni. Le colline più alte che abbiamo a disposizione sono i mucchi di ghiaia (*) e la poca acqua in Brenta forma meandri. Comunque c'è tutto per perdersi. Solo col pensiero.


(*) ecco cosa facevano Percy CERUTTY e i suoi atleti sulle colline di sabbia (vd. post 09/04/2011), Herbert ELLIOT in testa

5 commenti:

Drugo ha detto...

Bello e vario. Si può dire che ce n'è per tutti i gusti.

Enrico VIVIAN ha detto...

vieni trovarci! non abiti lontano vero?

cercando dalle tue parti magari trovi qualcosa di simile

Drugo ha detto...

Sto a Thiene. Anche da queste parti la varietà non manca :)

Giuse ha detto...

Anche qui a Reggio la varetà non manca... metà della provincia è pianura (la bassa) e l'altra metà è collina e montagna.

Ci sono fiumi e boschi...

Unica piccola cosa... che d'estate il tasso di umidità raggiunge i livelli del Borneo... ma meglio così: si impara a correre più veloce per prendere più aria e non farsi prendere dalle zanzare!!!!

:-D

Enrico VIVIAN ha detto...

@Drugo: ciascuno ama la propria! utilizziamola al meglio!

@Giuse: ogni stagione e ogni località hanno la proprie sfide

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