lunedì 14 gennaio 2013

Potresti fare il giornalista (il Grande Sport nr.171)

Il Grande Sport nr.171
In forma affermativa o in quella interrogativa "perché non fai il giornalista?" è una frase ricorrente fra i commenti di chi mi legge. Apprezzamenti graditi, ma non bastano.

Un giornale è così: fatto di vene spezzate, sangue e sudore, è un lavoro che prosciuga, se ci si mette passione. E se ci si ostina a non cedere all'egemonia dei redazionali e dei comunicati stampa, alla tentazione del copia e incolla o all'inflazione di scriventi e comunicanti, soprattutto di sé scriventi e di sé comunicanti, che censuro con affetto, chiedendo loro misura.

Cito ancora Daniele MENARINI e il suo editoriale dell'ultimo numero di CORRERE (vd. post 13/01) perché alla prima lettura mi è sembrato che queste parole fossero rivolte a me, figlio di questa inflazione e inflazionatore io stesso. Certi mezzi moderni sono fenomenali, ma bisogna trovare la dimensione nell'utilizzo, comprendendo magari che non tutto può essere replicato ovunque. Così ho riscritto in breve la storia di Federica DEL BUONO, aggiornandola e riadattandola per la carta stampata a partire dal post 19/08/2012 e poi da quello 26/10/2012 ...

Sono fortunato ad avere questo spazio e questa occasione. Spero di continuare a usare al meglio le mie 2'500 battute, piccolo contributo alla più grande sinfonia che potete sfogliare nel sito rinnovato e nell'interfaccia @issuu.



P.S. per Federica: il confronto a distanza con Mary CAIN prefigurato nel 26/10/2012 si fa molto molto duro: 9'02"10 per l'americana sui 3'000m (vd. @RW_14/01)!

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