martedì 7 aprile 2015

Lo Sport del Doping, via il grasso da Mo

Pochi giorni prima avevo consegnato il pezzo per il Grande Sport, in uscita nel successivo week-end, e mercoledì 25 marzo, con il giornale in stampa, mi è venuto un colpo vedendo la pagina della Gazzetta (online = cartacea).

Stefano Boldrini sembra essersi limitato a tradurre la pagina del Sunday Times ... nel 2009 il crescendo delle prestazioni è sbalorditivo ... il 2010 è segnato da exploit incredibili ... e fin qui Mo Farah viveva a Londra sponsorizzato Adidas: l'ultima gara a tre strisce quando mi doppiò alla BoClassic a fine anno.

Pochi giorni dopo fece i bagagli per Portland, vestito a nuovo da Nike, allenato al meglio da Alberto Salazar che cercava (anche) compagnia per il suo pupillo Galen Rupp. Nel primo anno di collaborazione i miglioramenti cronometrici sono limitati nei 5'000m (12'57"94 => 12'53"11), ben frequentati anche in precedenza, notevoli nei 10'000m (27'28"86 => 26'46"57), finalmente affrontati con determinazione nel 2011 ...

Negli anni successivi si è limitato a vincere, rimanendo ben lontano dai record del mondo di Kenenisa Bekele (12'37"35/26'17"53), come due settimane fa dal record del mondo di Zersenay Tadese in mezza (59'32" vs. 58'23" sullo stesso percorso): i distacchi dai vertici assoluti sono omogeneamente allungati con le distanze 15"76/5'000m - 29"04/5'000m - 69"/21'097m. Fuori da ogni parametro il 3'28"81 sui 1'500m del 2013, la performance perfetta forse irripetibile, che ha scatenato i sospetti subito di Michele Ferrari e poi di Giorgio Rondelli, dove ci sono link in risposta, cominciando dal Prozac di Alberto Salazar.

Michele Ferrari è tornato recentemente sul problema magrezza ...  Being too skinny = increased risk of illness. Today riders are used to take more risks with their health , trying to be more competitive. If UCIs were really worried about rider's health, they should put a limit in fat% , with a non start sanction.

E il curioso Guimat subito rilancia in italiano - Atleti al limite dell'anoressiaSono d'accordo col limite teorico minimo di grasso corporeo per chi pratica sport di endurance. Nel ciclismo e non solo si vedono atleti palesemente denutriti. Mo Farah è impressionante. I risultati sono dalla sua parte, ma vederlo a mascella spalancata mentre compie l'ultimo sforzo in volata è pauroso: sembra uno scheletro. In confronto certi ciclisti sembrano grassi. È un caso o meno che tutti o molti di questi atleti al limite dell'anoressia difendano i colori britannici?

 Sollevai questo problema già in una mia intervista nel 1996 : in quel caso riferito sopratutto alle donne, che ancora più dei maschi sono vulnerabili sul versante della anoressia. Recentemente anche atleti di sesso maschile sono veramente sul filo di un pericoloso rasoio, senza che le federazioni facciano nulla in proposito. Sono sopratutto alcuni atleti britannici che mostrano le magrezze più estreme, e non credo sia un caso.

Chiudo con le parole di un anno fa "in caso di doping Nike chiude subito i rubinetti e l'ha già fatto con Lance Armstrong: un clamoroso precedente che vale più di un deterrente" più per Alberto Salazar che per i suoi allievi: e se i medici antidoping corressero dietro a Mo (anche in Etiopia) come fecero con Alex Schwazer (anche in Germania)? Il doping è quello degli altri.

2 commenti:

Marco Santozzi ha detto...

Enrico come sempre breve, conciso e ineccepibile!

Enrico VIVIAN ha detto...

GRAZIE dell'APPREZZAMENTO!

di link in link si apre un mondo ... avrò scritto 100 puntate per qualcosa!

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