martedì 15 marzo 2016

Comitato Olimpico Disadattati

In tanti paesi lo sport fa parte di una fase della vita, magari aiuta a qualificarla con un corso di studi universitario, in Italia spesso succede l'inverso, a meno che lo studente non si ingegni negli equilibri dei tempi e dei modi, liberi da 11 anni dagli obblighi del servizio militare, tuttora parcheggio di talenti per le federazioni (sempre più) 'povere' come la mia atletica ...


'Avevo un lavoro a tempo pieno e mi allenavo una volta al giorno. Nell'autunno 1981 a 24 anni ho preso 2 mesi di aspettativa, sono andato in Giappone e sono tornato col record italiano di maratona'. Mi ricordo 2h11'19" di Gianni Poli a Fukuoka, ma non conoscevo questo retroscena ascoltato in diretta a Conegliano.

Ricordando alcuni detti popolari, non è questione di 'uovo e gallina' ma di 'carro e buoi': il pratico bresciano ha aspettato sufficiente maturazione per concedersi l'occasione giusta, senza bruciare i tempi (*).

A proposito di bruciare, 5'000'000€ per 2'000 ex atleti sono 2'500€/atleta che suddivisi in 3 anni sono +800€/anno e diventano quasi 70€/mese. Cosa ci possono fare 'i protagonisti a vario livello nel nostro ordinamento'?


(*) senza tornare indietro con i tempi, passare allora il Mincio o salire adesso a Dobbiaco da Cortina, abbiamo (anc)ora e qui vicino Ruggero Pertile, pronto per un'altra avventura olimpica

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